ansia e confusione

L'ansia può essere descritta come una sensazione di tensione sia fisica che psichica, di inquietudine e preoccupazione che tutti, almeno una volta nella vita, provano.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, l'ansia non sempre è da considerarsi come un fenomeno anomalo, ma, al contrario, in alcune circostanze ed entro certi limiti va ritenuta come un fenomeno del tutto normale e può considerarsi come una risposta dell'individuo nei confronti di un pericolo oppure di un particolare tipo di stress.

 

Nel linguaggio comune il termine ansia viene utilizzato per identificare una serie di disturbi di differente eziologia, natura e intensità che possono causare un forte stato emotivo che si manifesta in assenza di un pericolo chiaramente riconosciuto o comunque non ritenuto tale da giustificare il fenomeno. Chi soffre d’ansia generalizzata tende ad essere costantemente in allerta, a preoccuparsi eccessivamente per qualsiasi cosa, evidenziando nel tempo una riduzione significativa della qualità di vita

E’opportuno operare una distinzione tra le diverse condizioni di paura;

ansia fisiologica che è considerata una condizione adattativa che permette di esercitare in tempo reale il controllo degli impulsi in modo tale da consentire alla persona di prendere le più corrette decisioni a salvaguardia della sua integrità sia fisica che psichica.

Nel momento in cui tali reazioni sono quantitativamente esagerate, l’ansia diviene patologica e anzichè favorire le risorse dell’individuo, ne determina un blocco e si sviluppa una condizione invalidante con riduzione delle funzioni quotidiane che spesso si traducono in ripercussioni sia in ambito lavorativo che sociale.

I sintomi ansiosi tendono ad essere presenti per tutta la giornata e le preoccupazioni riguardano temi della vita quotidiana del paziente come la famiglia, la situazione economica, il lavoro e la salute personale Chi soffre di disturbo d’ansia generalizzata riferisce inoltre uno stato di costante preoccupazione nei confronti del futuro, insieme ad uno stato di tensione e di inquietudine diffusa che non è in grado di controllare.

Sintomi del disturbo d’ansia generalizzata

  • Palpitazioni o battito cardiaco accelerato;
  • sudorazione;
  • tremore o agitazione;
  • secchezza delle fauci (non dovuta a farmaci o disidratazione)

Sintomi che interessano torace e addome

  • Difficoltà a respirare;
  • sensazione di soffocamento;
  • dolore o fastidio al torace;
  • nausea o dolore addominale (come agitazione allo stomaco).

Sintomi che coinvolgono lo stato mentale

  • Sensazione di vertigini,
  • instabilità,
  • svenimento o stordimento;
  • la sensazione di perdere il controllo, di “impazzire” o di svenire;
  • paura di morire.

Sintomi generalizzati

  • Vampate di calore o brividi di freddo;
  • sensazioni di intorpidimento o formicolio;
  • tensione muscolare o dolori e dolori;
  • irrequietezza e incapacità di rilassarsi;
  • sentirsi tesi, nervosi o mentalmente tesi;
  • una sensazione di nodo alla gola o difficoltà a deglutire

Altri sintomi non specifici

  • Risposta esagerata a piccole sorprese o sorpresa;
  • difficoltà di concentrazione o “mancanza di vuoto” a causa della preoccupazione o dell’ansia;
  • irritabilità persistente; difficoltà ad addormentarsi a causa della preoccupazione

Cause del disturbo d’ansia generalizzata

  • Le cause dell’ansia sono diverse e non del tutto comprese. Così come per molti disturbi psichici, anche per l’ansia si parla di disturbo a genesi multifattoriale. Questo significa che a causare il disturbo possono essere variabili psicologiche, biologiche e ambientali in relazione tra loro.
  • Fattori ereditari: alcuni studi genetici hanno rilevato che, in circa il 50% dei casi, i soggetti con disturbi d'ansia hanno almeno un familiare affetto da una patologia analoga.
  • Fattori biologici: secondo alcuni studi effettuati sul cervello umano, l'insorgenza dell'ansia può essere correlata ad alterazioni della quantità di alcuni neurotrasmettitori come per esempio un'eccessiva produzione di noradrenalina, una ridotta disponibilità di serotonina (che regola il benessere) e di GABA (un neurotrasmettitore inibitorio fra i più importanti del nostro organismo).

 

 

Fattori di rischio

Tra le possibili cause e fattori di rischio per il disturbo d’ansia troviamo:

·        esperienze negative o traumatiche (recenti o passate)

·        esposizione prolungata a fattori stressanti

·        malattie croniche e invalidanti

·        personalità evitanti, introverse e pessimiste

Trattamento

L'ansia patologica, generalmente, richiede l'intervento dello specialista che saprà diagnosticare quale tipo di disturbo ansioso affligge il paziente e quale trattamento meglio si addice al singolo caso.

I disturbi ansiosi lievi possono essere prevenuti soltanto dopo il primo esordio e con consapevolezza.
In particolare, la persona dev'essere in grado di:

·        Ammettere la propria tendenza all'ansia e agire di conseguenza.

·        Riconoscere le situazioni e le circostanze che possono scatenare o innescare il disturbo, cercando di evitarle.

I rimedi naturali contro l’ansia comprendono:

1. Passiflora incarnata Rimedio utilizzato da centinaia di anni in fitoterapia, possiede proprietà sedative, calmanti e ansiolitiche per i disturbi della sfera nervosa. E' molto utile per coloro che soffrono di insonnia al fine di favorire un sonno fisiologico e dire addio ai continui risvegli notturni che ci rendono fin dal mattino ancora più esausti.

2. Biancospino Ricco in vitexina, un principio attivo avente proprietà spasmolitiche, sedative e ansiolitiche naturali. L'effetto sedativo e rilassante è congeniale nei soggetti molto nervosi, poichè ne diminuisce l'emotività. Viene inoltre indicato per ridurre gli stati d'ansia, l'insonnia e l'angoscia.

 3. Scutellaria Baicalensis  le proprietà sedative di questa pianta originaria della Cina  sono state da sempre utilizzate per contrastare gli stati ansiosi. Il contenuto di componenti flavonoidi come la baicalina, assieme ad apigenine, scutellarine e in particolare del wogonin, sembrerebbero mimare l'azione ansiolitica delle benzodiazepine senza però indurre i medesimi effetti collaterali.

4. Rhodiola Rosea Si tratta di una pianta medicinale in grado di contrastare la stanchezza psicofisica attraverso la sua azione adattogeno e alleviare gli stati generalizzati di ansia e depressione. Queste sue qualità la rendono utile anche per combattere gli sbalzi di umore quando riposiamo poco o siamo affetti da altre condizioni che incidono sulla nostre psiche (menopausa, squilibri ormonali, carenze di micronutrienti). Assunta quotidianamente la rodiola restituisce vitalità e concentrazione mentale nelle fasi acute di stress psicofisico.

 5. GABA Non un estratto vegetale ma bensì acido gamma amminobutirrico, un neurotrasmettitore per bloccare le trasmissioni dei segnali nervosi del cervello e quindi ottimo come miorilassante, nei momenti di spasmo, nonchè rilassante e sedativo naturale prima di andare a dormire la sera.

 6. Triptofano  aminoacido essenziale non autonomamente producibile dal corpo umano, indispensabile nel suo ruolo di diretto precursore della serotonina (l'ormone del buon umore) e della regolazione della melatonina, quest'ultima a sua volta regolatrice dei ritmi circadiani del ciclo sonno-veglia. Può promuovere il sonno ristoratore aiutandoci a ripristinare il buon umore perduto a causa di un non soddisfacente riposo.

7. Escolzia Una pianta sensazionale dalle molteplici virtù benefiche per il nostro corpo; viene spesso consigliata per ridurre i tempi di addormentamento stimolando il sonno e favorendo il rilassamento dei muscoli. Ciò permette di mantenere una buona qualità durante tutto il riposo notturno e ci aiuta, grazie anche al principio attivo protopina, nel trattare alcuni leggeri disturbi psicosomatici quali ansia, irritabilità, stress e, appunto, disturbi del sonno. Infine, la sua attività miorilassante risulta essere utile anche per coloro che soffrono di crampi notturni.

8.Terapia psicologica: può essere considerata una terapia naturale. Quando le alterazioni ormonali sono secondarie agli stati emotivi (ad esempio causati da: lutto, abbandono, perdita del lavoro ecc), la psicoterapia è certamente l'unico sistema di guarigione. I farmaci possono essere complementari, in quanto aiutano a ridurre il sintomo; tuttavia, non agiscono sulla causa scatenante. I metodi sono diversi ma la scelta è prettamente di competenza del terapeuta.

 

 

 

 

 

 

 

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