Terapie domiciliari per curare i sintomi del covid-19

Nonostante le vaccinazioni, spesso la diffusione incontrollata delle varianti al virus della SARS COV 2 riesce a prendere il sopravvento e creare ancora una volta notevoli difficoltà tra le persone che vengono contagiate con estrema facilità. 

In prevenzione non esistono alternative di efficacia paragonabili alla vaccinazione. Piuttosto esistono le raccomandazioni che insieme alla vaccinazione riescono ad ottenere per noi la massima protezione possibile: lavarsi spesso le mani, indossare la mascherina e rispettare distanziamento fisico.

Malgrado tutto, moltissime persone vengono contagiate lo stesso, fortunatamente con sintomi lievi, gestibili a casa sempre sotto lo stretto controllo del medico di famiglia che in modo costante dovrebbe monitorare  la situazione per una guarigione più rapida e con minori conseguenze per la salute.

In presenza di sintomi, la prima cosa da fare è effettuare un tampone che possa confermare o escludere la positività al COVID (potrebbe trattarsi di un normale raffreddore).

Nel caso in cui il tampone fosse positivo bisogna effettuare la registrazione al sito della Regione di appartenenza che lo comunicherà al medico di famiglia .

Seguirà quindi un periodo di quarantena più o meno lungo in base alle vaccinazioni effettuate.

Vediamo adesso quali sono i sintomi più comuni e cosa possiamo assumere per contrastarli:

- Per il trattamento della febbre, cefalea, artralgie e mialgie, fino ad oggi è stato preferito il paracetamolo, ritenuto più sicuro. Sicuramente efficace nei confronti del dolore e della febbre, è però privo di effetto antinfiammatorio e antiaggregante, potenzialmente utile per contenere l’evoluzione di COVID-19. Non è scevro da effetti collaterali: ad alti dosaggi è nefrotossico ed epatotossico. Promuove un forte mascheramento dei sintomi, sottraendoli alla lettura del medico.

- Appare inutile ricordare che ogni antibiotico è del tutto inefficace nei confronti di una malattia virale. Il loro uso è plausibile solo se si sospetta una sovrainfezione batterica. Questo deve essere prescritto dal medico in quanto l’utilizzo indiscriminato di antibiotici può portare ad incremento delle resistenze ed al rischio di eventi avversi, pertanto vanno adoperati in maniera mirata. 

Alcuni studi, non ancora confermati, hanno evidenziato il beneficio di alcuni integratori naturali:

  • La VITAMINA D3  diminuisce i tempi di permanenza del virus oltre a prevenire il danno a livello polmonare acuto, dovuto ad infezioni o ad altri fattori , riduce la formazione di trombi nei casi di fibrosi polmonare idiopatica ed è essenziale per la sintesi degli enzimi lisosomiali dei macrofagi.

  • Alte dosi di zinco ed acido ascorbico sul trattamento precoce di pazienti affetti da infezione da SARS-CoV-2 riducono significativamente la durata dei sintomi rispetto alle cure standard.

  • LATTOFERRINA
    È una glicoproteina globulare in grado di legare 2 atomi di Fe3+ sequestrandolo.       La Lattoferrina nell'organismo umano presenta le seguenti funzioni:
    a) antibatterica in quanto tali microrganismi necessitano di una maggiore concentrazione di ferro per potersi replicare. Inoltre ne impedisce l’adesione alle pareti intestinali;
    b) antivirale in quanto impedisce il legame tra virus e cellula;
    c) immunomodulante in quanto si lega al Complesso Maggiore di Istocompatibilità (MHC) e agisce sui Linfociti T4 e T8;
    d) antinfiammatoria sulle diverse superfici delle mucose (polmonare e intestinale)
    in quanto regola il metabolismo del Fe e impedisce il sovraccarico del ferro libero.

  • ZINCO

 L’azione antivirale dello Zinco si esplica in seguito all’aumento della sua concentrazione a livello intracellulare; tale incremento della concentrazione intracellulare inibisce la sintesi del RNA virale sopprimendo la replicazione e la trascrizione anche del genoma del SARS-CoV1 (molto simile al SARS- CoV2). 

Un carenza di Zinco determina alterazione della funzione immunitaria con aumento della suscettibilità a diverse infezioni in particolare quelle virali, perdita dell’olfatto (Anosmia) e/o del gusto (Disgeusia). 

  • QUERCETINA 

svolge le seguenti funzioni:
• Aiuta il trasporto dello Zinco all’interno della cellula (da cui la sua associazione con lo Zinco) facilitandone il passaggio attraverso le membrane lipidiche;
• Blocca l’attività di un enzima (MERS-Cov 3CLpro) necessario per la replicazione del coronavirus; 

• È tra le molecole più efficaci nel legarsi alla proteina virale del SARS-CoV2 e quindi inibire la sua infettività. 



In Italia, all'inizio di febbraio, è arrivata la pillola anti covid della Pfizer - capace di abbattere il rischio di ricovero in ospedale -  Lo rende noto l'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, che definisce le modalità di uso del prodotto Paxlovid

Paxlovid, che nello studio registrativo si è dimostrato efficace nel ridurre dell'88% il rischio di ospedalizzazione e morte, è indicato - spiega ancora l'Aifa - per il trattamento di "pazienti adulti con infezione recente da Sars-CoV-2 con malattia lieve-moderata che non necessitano di ossigenoterapia e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di Covid-19 severo".

Il trattamento con Paxlovid deve essere iniziato entro 5 giorni dall'insorgenza dei sintomi e ha una durata di 5 giorni. "Le modalità per la selezione dei pazienti e per la prescrivibilità e distribuzione del farmaco saranno le stesse già stabilite per l'altro antivirale orale (molnupiravir)", È previsto l’utilizzo di un Registro di monitoraggio, che sarà accessibile sul sito dell’Aifa.

Prodotto aggiunto alla lista dei desideri